Cos'é la Retinite Pigmentosa ?
Bisogna innanzi tutto dire che quando si parla di Retinite
Pigmentosa (R.P.), ci si riferisce alla prima causa di cecità sopravvenuta in
età adulta al mondo; R.P. è infatti il nome dato ad un gruppo di malattie
genetiche simili tra loro, esse sono patologie ereditarie degenerative che
colpiscono entrambi gli occhi di un individuo (in maniera asimmetrica) e più
precisamente la retina, sulla quale si formano delle macchie (pigmento) in
corrispondenza delle quali non vi è visus.
Le macchie:
Se immaginiamo una lente, pensiamo
subito ad un cerchio perfettamente trasparente che ci permette di vedere
chiaramente tutto ciò che si trova al di là di esso. Proviamo ora ad immaginare
questo stesso cerchio macchiato con degli schizzi di inchiostro, attraverso i
quali risulta impossibile vedere, ci rendiamo subito conto che nel guardare una
qualunque cosa con questa lente sporca, sarà estremamente difficile avere
un'immagine chiara, dettagliata e definita di ciò che tentiamo di osservare.
E' questa una descrizione fantasiosa
di ciò che avviene sulla retina di un malato di R.P., ma non si discosta poi
così tanto dalla realtà dei fatti. Dobbiamo inoltre considerare che non si
tratta di "schizzi" sporadici, bensì di vere e proprie macchie che, nei casi più
gravi, possono ricoprire totalmente la retina provocando la cecità.
Cos'è che provoca le macchie ?
Sul fondo dell'occhio (la retina) vi
sono i “coni” ed i “bastoncelli”, queste sono cellule visive le quali ci
permettono di vedere, infatti la retina è quel posto dell'occhio dove arriva
l'immagine che stiamo guardando ed i coni ed i bastoncelli nel momento in cui
ricevono l'immagine, la trasmettono al cervello attraverso il nervo ottico.
La malattia consiste nel fatto che ad
alcune di queste cellule non arriva il sangue e di conseguenza queste "non
funzionano" come se fossero delle lampadine a cui non arriva l'energia
elettrica. Tanto più sono le cellule non funzionanti, quanto più sono grandi le
macchie e quanto più è limitato e ristretto il campo visivo.
La R.P., è degenerativa, ma la velocità di questa progressione varia da un
soggetto ad un altro.
Come si manifesta ?
La R.P. può insorgere a qualsiasi
età, ma per quanto mi riguarda io ci sono nato e quindi la mia esperienza è nel
convivere con questa patologia fin dai primi anni di vita e con la sua scoperta
nel periodo della prima infanzia.
La prima manifestazione generalmente
è quella di avere fastidio e quindi difficoltà visiva in presenza di forte
luminosità o al contrario nei luoghi poco illuminati, poi è quella di non vedere
gli oggetti piccoli, ad esempio se cade una vite in terra, i genitori si rendono
conto che c'è qualche cosa di strano da parte del bambino, al momento della
scuola poi la manifestazione diviene palese nel caso non sia stata diagnosticata
in precedenza, infatti il bambino ha enormi difficoltà nella lettura, e
l'oculista si rende conto subito di non trovarsi di fronte ad un caso di forte
miopia o simili. Con dei semplicissimi esami completamente indolori che
consistono nel guardare il fondo dell'occhio e nel fare l'esame del campo
visivo, che vengono effettuati ambulatoriamente o allo studio dello specialista,
può facilmente diagnosticare la patologia.
Come si cura ?
Cure o interventi anche solo in grado
di rallentare sensibilmente il processo della malattia riconosciuti dalla
Medicina Ufficiale ad oggi non esistono, anche se sono stati fatti numerosi
esperimenti e se ne continuano a fare di nuovi in tutto il mondo, questi non
sembrano aver ancora dato successo effettivo e duraturo nel tempo sui pazienti
presi in esame; è quindi importante la ricerca scientifica, la quale può essere
aiutata da tutti noi. L'utilizzo delle cellule staminali, ancora in fase di
studio, sembra dare speranze di guarigione per molte patologie genetiche tra cui
anche la RP.
A tal proposito bisogna diffidare da
eventuali speculatori senza scrupoli che propongono o promettono soluzioni, cure
o interventi miracolosi.
Come si vive ?
La vita, almeno per quanto mi
riguarda considerando che con questa patologia io ci sono nato e ci ho sempre
convissuto, mi sembra abbastanza normale, nel senso che non ho avuto il trauma
di trovarmi da un giorno all'altro a "brancolare nel buio". La degenerazione,
almeno nel mio caso infatti, è stata estremamente lenta: se la cosa fosse
avvenuta improvvisamente, penso che mi sarei trovato in serie difficoltà, molte
di più di quante non ne viva attualmente.
Comunque devo dire che nascendoci si
imparano a fare cose che normalmente una persona che ci vede bene non penserebbe
mai di fare. Ad esempio io quando faccio una scala per la prima volta,
mentalmente conto i gradini e ne memorizzo la loro esatta disposizione, in
maniera che la seconda volta che la dovessi percorrere, potrei farlo
tranquillamente senza neanche pensarci e magari anche correndo, e così si
svolgono un pò tutte le cose di tutti i giorni. Questo, ha fatto sì che molte
persone che mi conoscono, non sanno assolutamente l'effettiva gravità della mia
situazione, ma parlandone mi sono accorto che spesso il loro pensiero è quello
che io sia un forte miope e niente di più.
Quali sono le difficoltà di tutti i
giorni ?
Le difficoltà di tutti i giorni
consistono sicuramente quando si percorrono strade nuove o comunque si
frequentano luoghi o ambienti non conosciuti, per cui necessita fare la massima
attenzione a tutto: ostacoli, asperità, scalini, ecc.
Le problematiche visive più grosse,
comunque, sono rappresentate, almeno per me, da due fattori fondamentali che
sono l'abbagliamento dalla luce del sole e l'oscurità. Infatti io trovo
praticamente le stesse difficoltà nel vedere uno stesso oggetto o una persona al
buio come sotto la luce del sole di mezzogiorno, e questo comporta grossi
problemi nella deambulazione negli spazi aperti, dove necessita fare molta
attenzione a tutto ciò che mi circonda. Un esempio per capire l'effetto
abbagliamento e l'effetto oscurità può essere rappresentato dal fatto che se mi
trovo in macchina su di un'autostrada e si entra in un tunnel, per me è come se
mi trovassi improvvisamente davanti ad un muro completamente nero, e d'altro
canto, al momento di uscire dalla galleria, mi trovo un muro completamente
bianco con l'impossibilità in entrambi i casi di vedere alcunché.
Altro problema, è ovviamente rappresentato
dalla lettura, che resta impossibile da essere fatta
senza l'ausilio di tecnologie quali programmi di sintesi vocale installati sul
computer o particolari scanner
vocali.