Parla Fabiola
Sono Fabiola, ho quarantanove anni, e
da tredici
sono la Compagna di Vincenzo Luigi Milanesi
Racconto questa storia perché mi piace far sapere a chi è affetto da Retinite
Pigmentosa che non si deve chiudere al mondo perché anche se qualcosa manca, di
sicuro ci sono tantissime altre cose che suppliscono a questa assenza.
Torniamo a noi...
Vincenzo ed io ci siamo conosciuti
come si conoscono oggi molte persone, in una chat, strano che un affetto da R.P.
stia davanti ad un pc vero??? No, non è così perché oggi ci sono tante
modernità, anche se tante altre ce ne vorrebbero, che aiutano chi ha questo
tipo di problema. Vincenzo grazie a questo e alla sua Voglia di Vivere, alla sua
grande educazione e al suo passato, è un mago con il pc e non solo, supportato
sempre da vari programmi che fanno parlare il computer ed il telefonino, con i
quali riesce a fare di tutto.
La nostra amicizia “virtuale” è
andata avanti solo pochi giorni perché lui ha tenuto subito a precisare che non
amava questi mezzi di comunicazione e che non credeva nelle “Amicizie” via
etere. Ci siamo scambiati varie foto e moltissime telefonate cosi, dopo pochi
giorni, mi sono fatta coraggio ed ho accettato di incontrarlo anche perché le
sue richieste erano pressanti. Ricordo bene, perché la cosa mi colpì
molto, quando poche sere prima del nostro primo incontro, fissato per il I
Aprile 2007 a Roma, lui durante una chiamata, mi disse che stava aspettando
degli amici per andare a mangiare una pizza con loro e che li attendeva sotto
casa sua dato che lui non guida. Strano, pensai, che un Uomo di 43 anni
(all’epoca) iperattivo e vitale come lui non guidasse l’auto, così gli
chiesi il motivo. La sua risposta fu: “Dopo che mi avrai conosciuto di persona
ti dirò una cosa!!”. Si dice che la curiosità è donna no?? E così fu...
Iniziai insistentemente a chiedere cosa e perché dovevo attendere quel momento.
Le pensai di tutte dal fatto che non era l’uomo delle foto, al fatto che forse
poteva essere un male intenzionato o chissà quale Alieno. Dopo un lungo botta e
risposta quando gli dissi che se non me lo avessee detto non sarei scesa a Roma,
essendo io Toscana, lui mi rispose così: “Hai mai sentito parlare di Retinite
Pigmentosa??” Io risposi che sapevo solo che era una malattia alla Retina e
lui mi disse di soffrirne, descrivendomi come aveva visto in passato ed il pericolo di rimanere
per sempre al buio, con il passare del tempo, essendo una malattia degenerativa.
Mi disse anche di visitare il suo sito, fatto proprio da lui stesso, e tenne a
precisare che comunque faceva una vita abbastanza comune. Essendo già io presa
da questa persona, anche solo dalla voce, dalla dolcezza con cui mi parlava,
dopo questa dichiarazione, sentii di volergli un bene dell’anima e mi chiedevo
come un Uomo così vivo affetto da questa malattia potesse vedere con tutte
quelle macchie. La cosa che più mi colpì e mi ferì allo stesso tempo fu la
domanda seguente: “Adesso che farai?? Scapperai da me??” Quella frase ebbe
su di me l’effetto di uno schiaffo e ancora oggi mi riecheggia nella testa
come se me l’avesse fatta ieri. Non la presi molto bene infatti gli chiesi il
perché di quella domanda quasi cattiva come a mettere in dubbio la mia persona
e la mia sensibilità e lui mi rispose che in passato altre donne, dopo aver
saputo della sua malattia, sono sparite. Rimasi di ghiaccio e in un certo senso
in quel momento mi sono vergognata di essere una donna.... di far parte del
mondo delle donne anche se grazie a Dio non siamo tutte così. Ci sono persone
che hanno 10 decimi ma non vedono come vede un affetto da R.P. perchè loro
oltre che con gli occhi vedono con il tatto, con l'udito, con l'olfatto e cosa
molto molto più importante VEDONO CON IL CUORE meglio di chi è normale.
Più volte mi è capitato che mentre
guido Vincenzo si accorga prima di me di un ostacolo o di un pericolo... è un
grande...
Da quando viviamo questa nostra
storia d'amore, nata subito il giorno che ci siamo incontrati tra le vie
suggestive di Roma, io sono cambiata; Ho migliorato i miei rapporti
interpersonali, vedo e vivo le cose della vita da persona più matura, mi prendo
più cura di me stessa e molto più ancora AMO. Amo Vincenzo più della mia
vita, ed anche per questo adesso amo la mia vita proprio perchè lui ora ne fa
parte.
Devo ammettere che anche io ho avuto
i miei problemi di ansia, stress, depressione e Bulimia, ma oggi proprio grazie
a Vincenzo, alla sua testardaggine alla sua presenza e cosa più importante al
suo Grande Amore, stò tornando a vivere. Tutto questo per dire, a quelle donne
che hanno girato le spalle a persone portatrici di handicapp, che anche queste
persone possono e sanno dare molto... tanto...
Concludo rivolgendomi a quelli che
sono affetti da R.P. consigliando loro di VIVERE LA VITA PIU CHE POSSONO DI NON
CHIUDERSI IN SE STESSI O NELLE PROPRIE MURA DOMESTICHE, MA DI USCIRE VIVERE E
AMARE, AMARE PIU FORTE CHE SI PUO, PERCHE CHI VI STA VICINO E VI AMA HA BISOGNO
DI VOI COME VOI LO AVETE DI LORO.
Ho letto moltissime mail dal sito di
Vincenzo e molte sono le persone accanto ad un affetto da R.P. che si lamentano
della chiusura del proprio caro, non fatelo la vita è bella specie quando
accanto a noi c'è un Vincenzo...
Fabiola Macconi