Il Bastone Bianco

La sua storia

        Nel 1921, James Biggs, un fotografo di Bristol (gb), divenuto cieco dopo un incidente. poiché si sentiva a disagio nel muoversi a piedi nel traffico intorno alla sua casa, dipinse il suo bastone da passeggio di bianco per essere più facilmente visibile.
        Nel 1930, Lion George A. Bonham, Presidente del Lions Club di Peoria (Illinois), introdusse l'idea di usare un bastone bianco come mezzo per aiutare ad individuare i non vedenti durante i loro spostamenti sulle vie pubbliche. I Lions di Peoria approvarono l'idea e furono fabbricati e distribuiti molti bastoni bianchi. Il Consiglio della città di Peoria emanò un'ordinanza dando ai portatori di questi bastoni la precedenza sui veicoli nell’ attraversare la strada.
        Nel 1931, anche a Parigi in Francia, Madame d'Herbemont Guilly, dopo avere osservato la difficoltà e i pericoli affrontati da un giovane cieco per recarsi a scuola, sulla scia di quanto stava succedendo negli Stati Uniti, lanciò a livello nazionale il "movimento del bastone bianco" per ciechi e ipovedenti e donò 5.000 bastoni bianchi per i ciechi di Parigi.
        Negli anni successivi l’idea del Lions Club di Peoria si diffuse molto rapidamente ed altri Lions club negli Stati Uniti promossero l’uso dei bastoni bianchi. L’accettazione fu travolgente e l’idea di questo particolare bastone rapidamente divenne un metodo universale di identificazione.
        Nel 1969 la Federazione internazionale dei ciechi ha adottato il 15 ottobre come “Giorno Internazionale del “bastone bianco”.

        L’art. 191 del Codice della Strada attribuisce ai disabili visivi, muniti di bastone bianco, la precedenza assoluta negli attraversamenti anche dove non vi sono strisce pedonali.

        Cosa è e come funziona il bastone bianco:

        Si tratta di uno strumento semplice ma indispensabile nella mobilità di ciechi ed ipovedenti. E’ un inseparabile ausilio per l’autonomia e la libertà, e rappresenta un segnale per gli automobilisti, ma anche per i pedoni vedenti, i quali sono tenuti a prestare attenzione quando vedono una persona munita di questo ausilio.
        Ne esistono di vari materiali, con impugnature di vario genere e con punte sia fisse che ruotanti e queste ultime di 3 misure. Possono essere pieghevoli o rientranti, ma tutti hanno in comune il colore che è proprio il bianco. La lunghezza è proporzionata all’altezza della persona e per misurarla, si deve stare in piedi, tenendo il bastone perpendicolare al terreno, quando la sua impugnatura arriva all’altezza dell’ascella, questa è la misura consigliata.

        Il bastone bianco, fondamentalmente ha due funzioni: la prima è quella di aiutare il disabile visivo ad orientarsi dando la direzione negli spostamenti, a riconoscere ostacoli come pali della luce, semafori, alberi, autoveicoli parcheggiati male, moto o bici sui marciapiedi, ecc., asperità del terreno, quali buche, scalini in salita o in discesa, scivoli pedonali, ecc., inoltre con il rumore prodotto dallo stesso sul terreno dove viene strusciato o battuto, si possono riconoscere la tipologia del pavimento e dall’eco, se vi siano aperture, portoni o cancelli ai lati del percorso che si sta facendo. La seconda funzione, altrettanto importante, è quella di far comprendere a debita distanza a chiunque, che quando ci si trova di fronte ad una persona munita di un bastone bianco, si renda conto di trovarsi di fronte un soggetto con disabilità visiva e quindi a fare attenzione a quest’ultimo e, qualora ve ne sia la necessità, a offrire aiuto senza però mai prendere iniziative personali, ma chiedere prima all’interessato se e come agire e se necessiti effettivamente dell’aiuto che si desidera dare.

        Un bastone usato bene proietta un'immagine positiva; cambia radicalmente l’immagine "negativa" preesistente sulla cecità, che vedeva il cieco in terra agli angoli delle strade a chiedere l’elemosina, poiché non in grado di svolgere alcuna attività.

        Per l’utilizzo di questo ausilio, esistono corsi appositi di orientamento e mobilità, fatti da operatori specializzati, i quali insegnano il corretto utilizzo del bastone in tutte le situazioni che si possono creare quotidianamente.

        Esistono poi anche i bastoni bianchi, con strisce rosse alternate, questo tipo di bastone serve ad identificare un disabile visivo ed uditivo allo stesso tempo.

        Aspetti psicologici

        Così come vi sono disabili visivi che utilizzano orgogliosamente e bene questo indispensabile ausilio per l’autonomia e la mobilità, purtroppo ci sono anche persone totalmente restie anche solo a prendere in mano un bastone bianco, dovendo così dipendere sempre e comunque dagli altri negli spostamenti. Questo atteggiamento di rifiuto è dato dalla vergogna di farsi vedere dagli altri impugnare questo ausilio, ma ovviamente il problema non risiede nel bastone stesso, ma nella “non accettazione” della disabilità. Questo produce ovviamente frustrazioni, nervosismo, irascibilità, fino ad arrivare in casi più seri a depressione e stati ansiosi, senza dimenticare che sempre e comunque queste persone necessitano di un accompagnatore per tutti i loro spostamenti negli spazi esterni, limitando così fortemente la loro autonomia ed indipendenza.
        È ovvio che una disabilità, ancor più se acquisita nel corso del tempo necessita di elaborazione mentale e psicologica non indifferente, ma qualora ci fossero forti resistenze nell’accettazione a convivere col nuovo stato fisico, è ovvio che occorre un sostegno psicologico ad hoc per migliorare il proprio stato e stile di vita. Familiari del disabile ed amici, dovrebbero accettare loro stessi in primis la nuova condizione del congiunto, quindi favorire questo tipo di accettazione da parte del diretto interessato, e qualora questo non fosse possibile, dovrebbero consigliare il sostegno psicologico necessario a superare le resistenze che non aiutano ad elaborare la nuova condizione fisica.